Cos’è il cappotto acustico, quando conviene installarlo e quale scegliere tra interno ed esterno?
Di cappotto termico se n’è parlato molto ma pochi conoscono un “cugino”, il cappotto acustico. Se il primo serve per evitare dispersioni di calore in inverno e surriscaldamento in estate intervenendo, dunque, sulla temperatura, il secondo ha il compito di agire sui suoni riducendo i rumori in casa.

Il silenzio è d’oro, un’affermazione verissima soprattutto dopo una giornata passata sotto i “bombardamenti” acustici legati al traffico, alle grida, ai rumori della città e delle persone che ci circondano. Quando si torna a casa si può avere il forte bisogno di non ascoltare altro che il silenzio all’interno delle mura domestiche per far riposare la mente e ritrovare la tranquillità.
Purtroppo non sempre è possibile soprattutto se si vive in un condominio con vicini sotto, sopra e di lato, in una strada trafficata a qualsiasi ora del giorno o della notte oppure nei pressi di una stazione. Infissi nuovi e con doppio o triplo vetro rappresentano un grande aiuto ma se non bastassero si potrebbe pensare di isolare le pareti perimetrali, i soffitti, i pavimenti con il cappotto acustico (da non confondere come detto con il cappotto termico, due interventi complementari per migliorare il comfort abitativo ma diversi).
Mini guida al cappotto acustico
Il materiale più usato per l’isolamento acustico è il sughero. Il cappotto è realizzato tramite pannelli fonoassorbenti per isolare acusticamente pareti e soffitto. L’unità è resistente al fuoco, impermeabile, biodegradabile e protettiva sia per il caldo che per il freddo. Similmente si possono usare legno, baffles e quadri fonoassorbenti.

Tra i materiali fonoassorbenti più efficaci troviamo quelli in fibre di minerali (lana di roccia o lana di vetro). Vengono venduti sotto forma di rotoli, materassini o pannelli da installare con attenzione per evitare un lavoro inutile. Parliamo di materiali a basso costo, durevoli e resistenti ad umidità e muffa. Infatti sono i più utilizzati per il cappotto acustico interno.
Volendo realizzare l’isolamento acustico esterno si utilizzano pannelli fonoisolanti realizzati con lana di vetro o roccia oppure gesso e feltri idrorepellenti in lana minerale trattati con resine inorganiche unite a sabbia e acqua. Sono materiali utili per isolare i tetti a falda e possono essere usati per sottotetti non abitabili e solai. Arriviamo a capire, ora, quando conviene la soluzione esterna e quando quella interna.
Per le villette indipendenti e le facciate condominiali si può pensare di applicare pannelli esternamente realizzando una barriera che elimina pure i ponti acustici, punti di discontinuità tra pilastri e travi e che lasciano passare i rumori. All’esterno, poi, il cappotto acustico garantisce una maggiore protezione dagli agenti atmosferici e inquinanti. Se, però, per vincoli architettonici o altri motivi (costi più elevati e tempi di lavoro più lunghi) i pannelli esterni non sono applicabili si può optare per quelli interni.





