Anche in Italia in questo modo potremmo risolvere il problema del traffico con le “corsie a marea”: come funzionano e perché potrebbero agevolare la circolazione delle auto.
Il traffico urbano resta uno dei grandi problemi di tante città italiane, nonché di milioni di automobilisti; per andare a lavoro, sono tantissime le persone che, di mattina e poi di sera, rimangono imbottigliate in lunghissime code, arrivando di fatto a impiegare molto più del necessario per arrivare a destinazione o ritornare a casa.

Stando al rapporto INRIX del 2024, dedicato alla congestione del traffico in oltre 900 città di tutto il mondo, le città più trafficate d’Italia sono Palermo, Roma e Torino, con rispettivamente 121, 107 e 86 ore di tempo medio trascorso da un automobilista, in un anno, nel traffico.
Numeri che fanno davvero riflettere, soprattutto se si pensa a quante cose si potrebbero fare in quel tempo. E se la soluzione fossero proprio le “corsie a marea”, una nuova strategia urbana che arriva direttamente dalla Cina? Qualcosa di veramente incredibile e futuristico, ecco come funzionano.
Le “corsie a marea” dalla Cina per contrastare il traffico: la soluzione incredibile
Come riportato anche da La Gazzetta dello Sport, in queste ultime ore è diventato virale sul web un video che mostra le infrastrutture cinesi adattarsi alle esigenze del momento degli automobilisti. In Cina, ormai da anni, esistono le “corsie a marea”, ovvero corsie in cui le barriere spartitraffico sono mobili.

Una soluzione che, tra ingegneria civile e tecnologia, risponde alla repentina necessità di adattarsi alle situazioni. Le barriere spartitraffico mobili permettono infatti di stabilire il senso di marcia più appropriato in base all’ora e al flusso di veicoli, mettendo di fatto a disposizione più strada al maggiore afflusso di pendolari, limitando il traffico.
A delimitare le corsie un cervello elettronico, che incrociando dati e informazioni provenienti da sensori a induzioni nell’asfalto e telecamere stradali, riesce a prendere la decisione migliore per il traffico, spostando le barriere mobili. Non soltanto, quindi, si risponde concretamente al traffico, ma si predicono ingorghi evitandone la formazione.
Gli automobilisti vengono avvertiti dell’apertura o della chiusura della carreggiata con pannelli a Led, oppure direttamente con operatori sul campo (impegnati anche nello spostamento della barriera). Grazie a questa soluzione, i tempi di percorrenza vengono ridotti del 30%, sfruttando strade già esistenti. Riusciremo a vedere in tempi brevi questa soluzione anche in Italia? Molti automobilisti, provati dal traffico giornaliero, lo sperano vivamente.