Se compri un’auto usata ma il venditore fa questo errore puoi restituirla senza pagare nessuna penale: cosa dice la legge a riguardo.
Proprio come succede in altri ambiti (oggetti, accessori elettronici, libri, videogames, vestiti e via dicendo) anche nel settore automobilistico la compravendita di veicoli usati è molto diffusa; la soluzione è quella più immediata ed economica per tanti che, magari, sono al loro primo acquisto di un’auto, oppure hanno urgenza di comprare un veicolo risparmiando.

Ci sono sicuramente pro e contro per l’acquisto di un veicolo usato e molto dipende dal singolo caso, nonché dal momento in cui ci troviamo; in ogni caso, la compravendita di auto è regolata da leggi ben precise e chi acquista, ma anche chi vende, dovrebbe stare molto attento.
Detto che non si deve superare un pagamento in contanti di 5mila euro, per la disposizione specifica prevista dalla legge, c’è anche un errore che un venditore non dovrebbe mai fare, perché potrebbe invalidare l’operazione e garantire all’acquirente il diritto di restituire l’auto senza pagare nessuna penale.
Auto usata e restituzione, attenzione a questo errore
Come riportato da Brocardi, un recente caso portato in Cassazione ha fatto chiarezza in merito alla clausola “visto e piaciuto” che viene inserita nei contratti di compravendita di auto usate. Sostanzialmente, l’acquirente conferma di aver esaminato il bene oggetto della vendita e dichiara di accettarlo nello stato in cui si trova.

Lo scorso 21 ottobre, con l’ordinanza n. 27968/2025, la Seconda Sezione civile della Corte di Cassazione ha specificato una tematica piuttosto importante, ovvero che questa clausola non permette al venditore di nascondere dei difetti del mezzo.
Nonostante, nel caso specifico recente, la venditrice avesse infatti dichiarato che tutti i difetti erano già visibili e che non ci sarebbe stata la prova della mala fede, la Corte di Cassazione ha sottolineato che la clausola “visto e piaciuto” non esonera dalla garanzia per i vizi, qualora questi siano stati nascosti in mala fede dal venditore e scoperti dall’acquirente dopo l’uso della cosa comprata.
Sostanzialmente, quindi, se alla società venditrice o al singolo privato venisse riconosciuta la mala fede, cioè la responsabilità di aver occultato i vizi dell’autocarro in vendita, la clausola “visto e piaciuto” perde di validità. Oltre alla risoluzione del contratto di compravendita e alla restituzione di quanto pagato, questa situazione potrebbe portare anche al rimborso all’acquirente delle spese sostenute per il passaggio di proprietà, per l’attivazione dell’assicurazione e degli interessi legali.





