La sicurezza in strada non è un optional, da qui la rivoluzione del rinnovo della patente che scatterà dal 1° novembre.
La verità è che tutti gli automobilisti dovessero sostenere oggi l’esame della patente con molta probabilità la quasi totalità dei patentati non lo supererebbe. Sarebbe troppo pretendere un rapido esame – soprattutto di guida pratica non guasterebbe – durante il rinnovo della patente ma sulla visita medica non si può soprassedere.
Saper guidare è un misto di apprendimento, talento e responsabilità. Quante volte incontriamo un automobilista e pensiamo “Ma chi gli ha dato la patente” perché sbaglia l’inserimento in rotonda, ad esempio, oppure sorpassa dove non è consentito o taglia la strada. C’è chi lo fa per spavalderia e noncuranza della sicurezza propria e altrui e chi perché è proprio negato al volante.
Eppure la patente gli permette di guidare e nessuno testerà mai più le sue capacità. Diverso il discorso della visita medica per il rinnovo del documento. Fino ad oggi è una pura formalità a meno che non si abbiano malattie importanti che richiedono un approfondimento. In assenza di patologie un controllo rapido alla vista e il rinnovo è accordato (pagando naturalmente). Dal 1° novembre, però, il processo di verifica dell’idoneità del conducente diventerà più attento e stringente.
L’intento è aumentare il controllo sulla capacità fisica e mentale di guida per assicurarsi che ogni automobilista possieda i requisiti psico-fisici necessari per circolare in modo sicuro in strada per sé e le altre persone. Con l’aggiornamento previsto i dati sanitari e anagrafici degli automobilisti saranno esaminati attraverso un sistema digitale connesso con le Commissioni Mediche Locali.
Qualora dovessero essere rilevati parametri non conformi agli standard vigenti scatterà la revisione della patente. In caso di non conferma dell’idoneità la patente verrà cancellata dai registri. Particolare attenzione verrà data ai guidatori over 65 e per i conducenti di mezzi pesanti. Quest’ultimi possono rimanere al volante del mezzo pesante fino a 68 anni se soddisfatte le necessarie condizioni psico-fisiche (vista, riflessi, equilibrio, prontezza mentale, capacità di concentrazione).
La novità vuole garantire maggiore sicurezza sulle strade ma per gli automobilisti significa vivere nell’incubo di perdere la patente e l’indipendenza alla guida. Si temono errori di valutazione, decisioni prese senza conoscere il reale quadro generale e il rischio di dover cambiare totalmente le proprie abitudini con conseguenze per tutta la famiglia. Il lavoro svolto dalle Commissioni Mediche Locali sarà fondamentale e dovrà essere svolto con la massima attenzione.
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