Buone notizie per molti pensionati che, il prossimo anno, riceveranno aumenti davvero sostanziosi: si parla di oltre 250 euro in più. Vediamo chi sarà toccato da questi incrementi.
Le pensioni restano sempre il nodo più duro da sciogliere e, per quanto ci si sforzi, accontentare tutti è davvero impossibile. Da un lato c’è chi chiede di poter uscire dal lavoro prima di aver compiuto 67 anni, dall’altro c’è l’urgenza d’intervenire sulle pensioni minime che sono tra le più basse in Europa.

Siamo ancora molto lontani dai famosi 1000 euro di cui si parla da anni. Ad oggi, tra rivalutazioni ordinarie e rivalutazioni straordinarie, gli assegni minimi ammontano a circa 616 euro al mese: davvero troppo pochi per vivere in Italia con i costi attuali e i rincari legati all’inflazione che sembrano non essere ancora finiti.
Dal prossimo anno, tuttavia, per molti la situazione dovrebbe migliorare: nella bozza della Manovra di Bilancio 2026 si parla di aumenti delle pensioni che potrebbero superare addirittura 250 euro. Ma si rivolgeranno proprio a tutti o solo ad una categoria specifica?
Pensioni 2026: ecco cosa cambierà e per chi aumenteranno
Siamo sempre più vicini alla fine di questo 2025 che, sul fronte delle pensioni, non è stato molto generoso. Nella bozza della Manovra di Bilancio 2026 si parla di aumenti che potrebbero persino superare i 250 euro. Di seguito vediamo, nei dettagli, che cosa cambierà per i pensionati a partire da gennaio.

Come tutti ricorderete, quest’anno la rivalutazione delle pensioni si è fermata allo 0,8% che corrisponde a quello che fu valutato essere l’andamento dell’inflazione. Le pensioni minime, tuttavia, hanno beneficiato anche di una rivalutazione speciale del 2,2% e, così, sono arrivate a 616,67 euro al mese. Che cosa succederà il prossimo anno? Secondo le prime stime si parla di una rivalutazione degli assegni dell’1.6-1,7%. Ma non è tutto, fortunatamente.
Infatti, in base a quanto si legge nella bozza della Manovra di Bilancio 2026, è previsto un aumento di 20 euro al mese – 260 euro all’anno se si conta anche la tredicesima – per chi riceve maggiorazioni sociali e si trova in una situazione economicamente svantaggiata. Questi incrementi si rivolgeranno non a tutti ma solo a:
- titolari di pensione di vecchiaia in condizioni di difficoltà;
- percettori dell’assegno sociale;
- invalidi civili con invalidità totale;
- ciechi;
- sordomuti titolari di pensione.
Naturalmente per avere diritto a questo aumento di 20 euro al mese per 13 mensilità, il reddito – sia proprio sua familiare facendo cumulo con quello del coniuge – non dovrà superare certe soglie. Non solo: nel caso di titolari di pensione di vecchiaia, per poter ricevere l’incremento, sarà necessario avere almeno 70 anni. Per ogni anno di contributi in più rispetto alla soglia minima dei 20, ci sarà uno sconto anagrafico fino ad un massimo di 5: in pratica potranno avere l’aumento anche persone di 65 anni ma, in tal caso, gli anni di contributi dovranno essere minimo 25.





