Distinguere tra mal di testa o problema alla cervicale può non essere semplice, ci sono però dei particolari a cui stare attenti che consentono di stare meglio.
Avere un malessere non permette ovviamente di poter gestire al meglio le proprie giornate, specialmente se i sintomi sono forti e diventano una costante. Anzi, quando i dolori sono insostenibili non basta nemmeno sapere che sono meno frequenti, in casi simili si ha infatti paura di quando potranno subentrare e della loro entità. Questo può valere anche per un problema che a volte tende a essere sottovalutato, specialmente da parte di chi non lo ha mai vissuto in prima persona. Il riferimento è al mal di testa, che può essere semplicemente un’emicrania passeggera, ma che in alcuni casi può essere da addebitare alla cervicale.
Almeno apparentemente i disagi sembrano essere gli stessi, ma non lo è la causa, per questo riconoscere questa con certezza può rappresentare un importante passo in avanti che può permettere di risollevarsi ed essere meno appesantiti. Ad alcuni può sembrare paradossale, ma è proprio quello legato alla cervicale il peggiore perché può essere il risultato di alcuni comportamenti sbagliati, ma a cui diamo poco peso.
I problemi alla cervicale possono dare mal di testa, ma si tratta di una situazione che può essere parzialmente differente dall’emicrania “tradizionale, capire cosa cambi è quindi importante. Questa viene classificata come cefalea secondaria con il dolore nella zona del collo, e arriva alla testa, anche a livello frontale, linea mandibolare, retro di occhi e orecchie per via dei nervi collegati. A questo punto si deve quindi parlare anche della cefalea primaria, che prevede dolore solo alla testa.
A generare il mal di testa da cervicale è una un disturbo o lesione del rachide cervicale e delle sue componenti ossea, discale e/o dei tessuti molli, per questo il malessere può poi arrivare fino alle prime vertebre cervicali del collo. Raramente si tratta di una situazione senza una causa, spesso infatti è da addebitare a una postura non corretta, come è il caso di chi lavora spesso alla scrivania, ma anche di traumi, strappi.
Quando si riscontra un problema simile può diventare complesso anche svolgere i movimenti più semplici, come girare la testa o il collo. Tra i fattori di rischio ci sono una postura scorretta durante il lavoro o la guida, chi subisce un colpo di frusta dopo un incidente e chi ha una posizione rigida durante il sonno. Non si dovrebbero anche sottovalutare le situazioni di forte stress, che possono portare a sintomi fastidiosi in chi ha un carattere più emotivo.
Se le situazione va avanti da tempo e si pensa di avere un mal di testa da cervicale sarebbe bene parlarne con il medico, con cui individuare gli esami specifici per arrivare a una diagnosi. Sono in genere raccomandati radiografia, TAC, risonanza magnetica ed elettromiografia, se dovesse esserci esito positivo si possono studiare soluzioni che possono permettere di ridurre il malessere. In molti pazienti può bastare una fisioterapia da seguire con costanza, con esercizi che possono rafforzare i muscoli e correggere le mosse sbagliate, anche se potrebbe essere necessario affiancare a questo anche farmaci come antinfiammatori, analgesici, cortisonici, miorilassanti, neuromodulatori, anestetici locali. Solo se a questo si associano altri sintomi più gravi, come l’ernia cervicale, diventa indispensabile l’intervento chirurgico.
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