Tredicesima amara: arriva il taglio del 38%, come ti vengono tolti “Meglio ridurre i regali”

Per molti lavoratori italiani, la tredicesima rappresenta da sempre un piccolo sollievo economico, un’occasione per respirare dopo un anno di spese e impegni.

Tuttavia, quest’anno la tanto attesa mensilità extra rischia di lasciare un retrogusto amaro. A causa di alcuni meccanismi fiscali e contributivi, l’importo netto che finirà nelle tasche dei dipendenti potrebbe risultare sensibilmente inferiore alle aspettative.

Una persona che riceve la borsa paga ed in alto a sinistr la scritta "-38%"
Tredicesima amara: arriva il taglio del 38%, come ti vengono tolti “Meglio ridurre i regali” – costadeitrabocchimob.it


Molti noteranno una discrepanza tra la cifra attesa e quella effettivamente ricevuta, con la sensazione che una parte consistente sia andata “persa” tra trattenute e calcoli complessi.
Una situazione che, pur non rappresentando una novità assoluta, nel 2025 si fa sentire con particolare intensità.

Perché la tredicesima è più tassata: cosa succede nel cedolino di dicembre

Molti lavoratori si trovano ogni anno a chiedersi perché la tredicesima, tanto attesa, finisca per risultare più bassa del previsto. La spiegazione sta tutta nel meccanismo di calcolo dell’imposta IRPEF. A differenza delle mensilità ordinarie, la tredicesima viene considerata un reddito separato e non beneficia delle detrazioni per lavoro dipendente o per familiari a carico.

Questo significa che il datore di lavoro calcola le imposte basandosi sul reddito complessivo annuo, applicando automaticamente l’aliquota corrispondente allo scaglione più alto. Chi supera anche di poco le soglie di reddito può subire una trattenuta più elevata, con una differenza netta anche del 30% rispetto a uno stipendio normale.

Un uomo che rovescia il salvadanaio che è vuoto
Perché la tredicesima è più tassata: cosa succede nel cedolino di dicembre – costadeitrabocchimob.it


A ciò si aggiunge la trattenuta dei contributi previdenziali, che incide ulteriormente sul netto. Anche se non vengono applicate le addizionali regionali e comunali, l’impatto resta evidente: la tredicesima può ridursi fino al 70-75% del lordo previsto. Molti dipendenti scoprono solo al momento della busta paga quanto pesi realmente la tassazione, trovandosi a dover rivedere i propri piani di spesa. Eventuali rimborsi, inoltre, arrivano solo con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.

Come difendersi dal “taglio” e pianificare al meglio le spese di fine anno

Con una tredicesima più “leggera” rispetto alle attese, la parola d’ordine diventa pianificazione. Invece di considerarla come un bonus extra da spendere subito, è consigliabile gestirla come parte integrante del reddito mensile. Questo approccio permette di distribuire meglio le spese e di evitare sorprese. Ridurre gli acquisti impulsivi, le rate non necessarie e i regali eccessivamente costosi può fare una grande differenza nel mantenere un bilancio equilibrato.

Molti esperti consigliano di destinare una parte della tredicesima a risparmi o spese future, piuttosto che a consumi immediati.
Un piano di risparmio mensile, anche modesto, può compensare l’impatto fiscale e fornire maggiore sicurezza economica nei mesi successivi. È utile inoltre monitorare le promozioni e anticipare gli acquisti più onerosi, distribuendo le spese prima di dicembre.

Infine, ricordare che la maggiore tassazione della tredicesima non dipende da errori del datore di lavoro, ma dal sistema IRPEF stesso, aiuta a gestire meglio le aspettative. Informarsi, controllare il cedolino e pianificare con consapevolezza restano le strategie più efficaci per chiudere l’anno senza stress finanziari.

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