Pollutri
La nascita di Pollutri viene fatta risalire intorno al 500 d.C. anche se è probabile che nella zona vi fossero già alcuni insediamenti.
Nel 1061 si ha notizia di un Monastero di San Giovanni di Pollutri a cui il conte di Borrello, Borrello, figlio di Odorisio Borrello, dona la Chiesa dei SS. Martiri Valentino e Damiano con la fara annessa, situate entrambe nel territorio del Castello di Borrello all'inizio della valle del fiume Sangro. Altre notizie risalgono al XV secolo; tuttavia reperti archeologici attestano l'abitazione del territorio già in epoca preromana. In seguito fu feudo dei Caldora, poi dei Di Capua e dei d'Avalos.
Molti sono i luoghi di interesse, da visitare: il borgo fortificato di San Salvatore è sito nella parte più alta dell'abitato ed è il fulcro del paese. L'insediamento è raffigurato da Giovan Battista Pacichelli come un luogo pianeggiante circondato da mura.
Due porte erano site verso la chiesa di San Rocco, la cosiddetta Porta da Piedi ed un'altra verso la chiesa della Madonna del Piano, la cosiddetta Porta da Capo.
Finora non è stato possibile trovare traccia di mura urbane per via delle costruzioni addossate alla cerchia urbana a Nord. Tuttavia il borgo è costituito da passaggi, sotto-portici, scalinate, vicoli ciechi che possono essere delle soluzioni viari anziché, piuttosto, delle uscite di servizio.
Le facciate delle case sono state ammodernate per tutto il XVII-XIX secolo, tuttavia, negli interni di cantine, fondachi e dei sotterranei si trovano dei materiali tra cui arenaria, ciottoli di fiume e laterizi e tecniche costruttive simili a quelle del centro storico di Monteodorisio.
Meritano una visita anche la chiesa del Santissimo Salvatore, Il Monastero di San Barbato ed i resti della chiesa di Santa Lucia, Il Bosco di Don Venanzio e il Casino d'Avalos.